
Appaltopoli colpisce ancora. Questa volta ad essere coinvolto è Antonio Di Pietro. Un'occasione ghiotta per sparare a zero sul nostro movimento fautore di una tenace battaglia moralizzatrice ed etica della politica. Come direbbe "Tonino" c'è molto fumo senza arrosto. Del resto si avvicina l'election-day e i colpi bassi saranno all'ordine del giorno.
Le indagini della procura di Napoli fanno emergere un tentativo di ricatto nei confronti di Di Pietro junior (consigliere provinciale a Campobasso), per evitare il trasferimento del Dr. Mautone (funzionario ministeriale indagato).
Ora viene la parte più interessante. Il Dr.Mautone
è stato trasferito eccome dall'allora Ministro Di Pietro. Lui ed una quindicina di colleghi "chiaccherati" furono invitati a cambiare aria.
Ecco un stralcio dell' intervento sull' argomento del presidente di IDV, pubblicato sul blog http://www.antoniodipietro.com.
"..quando arrivai al ministero – presi una decisione che ora , a ragion veduta, si è dimostrata davvero
azzeccata. L’ho trasferito ad altro incarico e l’ho spostato di sede, togliendogli, quindi, ogni possibilità di fare danni anche se avesse voluto." Di Pietro parla del trasferimento di Mautone
"Quanto a mio figlio, egli – come consigliere provinciale di Campobasso – ha effettuato alcune telefonate istituzionali a Mautone (come entrambi hanno già pubblicamente ammesso) e ciò, soprattutto, per perorare il completamento di alcune caserme dei Carabinieri nel Molise. Fin qui ha fatto bene. Era suo
dovere politico e istituzionale. Mio figlio, inoltre – come risulta da alcune telefonate – avrebbe segnalato anche il nominativo di un paio di, a suo dire, bravi professionisti al dr. Mautone. E’ un comportamento certamente senza alcuna rilevanza penale ma – a mio avviso – comunque
non opportuno e non corretto. Ma siccome questo è solo il mio punto di vista e quindi è di parte (e di padre),
bene fa la magistratura ad indagare per accertare come stanno effettivamente le cose."