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lunedì 12 gennaio 2009

SANITA':CINISELLO NEL CAOS DOPO LA RIORGANIZZAZIONE ASL



Un salto nel buio. Per Giuseppe Calanni, membro dell’associazione medici cinisellesi ed esponente di Italia dei Valori, la recente riorganizzazione di Asl e aziende ospedaliere della zona, a seguito della nascita della nuova provincia di Monza e Brianza non lascia presagire niente di buono.
“Cosa deve fare adesso un cittadino che ha bisogno di un servizio dalla Asl o che deve rivolgersi agli ospedali di Sesto o Cnisello? Putroppo c’è molta confusione tra i cittadini” rileva Calanni.
Dal 1 gennaio 2009, infatti, i comuni di Sesto e Cinisello hanno traslocato dalla Asl 3 di Monza e sono confluiti nella Asl città di Milano. Discorso analogo, ma ancora più complesso per quanto riguarda i due nosocomi della zona. Quello Sestese ha abbandonato l’azienda vimercatese mentre il Bassini ha lasciato l’azienda monzese San Gerardo: entrambi sono entrati a far parte della neo nata azienda ospedaliera formata anche dall’Ospedale Buzzi e dal Cto (Centro traumatologico ortopedico). Anche quest’ultima novità convince poco Calanni, che spiega: “Inevitabilemente sia l’ospedale di Sesto (nel quale l’esponente di IdV ha lavorato per trent’anni come vice primario nel reparto di ostetricia e ginecologia) che il Bassini diventeranno strutture periferiche dal momento che la nuova azienda ospedaliera sarà una struttura Buzzi-centrica. Succederà che tutte le risorse saranno dirottate sul Buzzi e sugli Istituti clinici di perfezionamento (Icp), lasciando ai due ospedali del Nord Milano solo le briciole”.
Senza contare che la recente “scissione” delle strutture brianzole verso la Asl 3 è stata tutt’altro che indolore. “Molti dei lavoratori sestesi che erano a Desio – prosegue il medico cinisellese - rimangono e rimarranno nella Asl 3e questo causa anche problemi di carenza di personale”. Così come i sindaci dei comuni del Nord Milano, anche Calanni ha sperato, fino alla fine, che potesse andare in porto la proposta di una Asl del Nordmilano. Ipotesi naufragata qualche mese fa.
“Come associazione dei medici cinisellesi – continua Calanni – ci muoveremo per avere delucidazioni circa questa riorganizzazione che, per il momento, ha creato solo molta confusione e anche doppioni e carenze nell’offerta sanitaria della zona”.
Analizzando nel complesso la situazione sanitaria dell’area nord milanese, il dottor Calanni rimarca la necessità di ridurre i tempi d’attesa per i pazienti. Ma come fare? “Per me la soluzione possibile è quella di aumentare gli ambulatori sul territorio e lavorare 6 giorni alla settimana anziché cinque. Solo così sarà possibile effettuare un’ecografia o una mammografia nel giro di un paio di settimane; oggi le attese sono di mesi e questo non è accettabile”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

elezioni 2009:
in provincia che fate?
a cinisello invece?