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giovedì 9 aprile 2009

Abruzzo: una tragedia da non dimenticare

La tragedia che ha colpito l'Abruzzo, in questi giorni, è stata utilizzata da molti esponenti del Governo e della maggioranza come alibi per respingere ogni dissenso e critica.
Non è il momento di cacciarsi in un ginepraio di polemiche ma ciò che è accaduto dovrebbe far riflettere.
Non dimentichiamoci che solo poche settimane orsono il Governo ha presentato un disegno di legge, per "riattivare" le risorse dell'edlizia vero e proprio monumento al condono edilizio.Ciliegina sulla torta:si erano dimenticati di inserire norme per incentivare gli adeguamenti antisismici.
Che ospedali e scuole, anche di recente costruzione,siano crollate come dei castelli di sabbia in un area ad alto rischio sismico, non può essere addebitato alla fatalità .La breve polemica di Antonio Di Pietro, sulla prevedibilità del terremoto, non è fine a se stessa. La comunita scientifica considera impossibile prevedere questi fenomeni. Benissimo. Anche il tumore era considerato irreversibile solo vent'anni fa. I fratelli Wright erano considerati dei visionari, e via di questo passo.Giuliani, l'elettrotecnico che ha previsto il terremoto (seppur sbagliando di 100 km) ha avuto fortuna? E' un cialtrone? Può darsi. Il punto è che nessuno sta effettuando degli studi sui macchinari utilizzati.Questa è supponenza.
In questo panorama, mi piace ricordare che c'è un altra Italia.Quella che vorremmo. L'Italia delle migliaia di volontari, della solidarietà concreta di gente comune, della dignità di chi ha perso tutto.

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