NEWS

lunedì 6 giugno 2011

GAME OVER :MILANO E NAPOLI DANNO UN CALCIO AL BERLUSCONISMO


Indro Montanelli, scrisse che preferiva essere governato da un ladro anziché da un idiota. Da questo punto di vista, non possiamo lamentarci. Il governo dell'ultimo decennio non ci ha fatto mancare nulla.
Come in una sorta di catarsi, milanesi e napoletani hanno sciolto l'incantesimo voltando le spalle a Berlusconi.
La capitale del Nord, è stata culla di eventi che hanno scritto una pagina significativa della nostra storia. Il fascismo, il primo sindaco di centro-sinistra, Tangentopoli. Il trionfo della Lega con Formentini e naturalmente il Berlusconismo. Ora è iniziato un nuovo capitolo.
Sono un milanese tornato a vivere in città da otto anni ma ci sono nato e cresciuto. Mai come negli ultimi anni ho avuto la sensazione di una Milano depressa, grigia, senza idee.
L'Expo, impantanato nella questione delle nomine. Il sindaco Moratti condannato dalla Corte dei Conti ad un risarcimento di circa ottantamila euro, per l'utilizzo allegro delle consulenze professionali. L'eco pass, gestito solo per fare cassa e con tante di quelle deroghe da renderlo inutile. Il menefreghismo nei confronti dei cittadini (solo auto blu e l'orgoglio di non aver mai fatto la spesa in un supermercato ), la mancanza di rispetto nei confronti delle istituzioni ( 7% di presenze in Consiglio comunale ).
Comportamenti coerenti con la miopia di chi ha considerato gli elettori milanesi, cittadini senza cervello. Votanti a prescindere, qualsiasi cosa non arrivi da sinistra.
Si sgretola un sistema di potere ed un modello politico che pareva invincibile. Insieme a questa rinascita milanese, si stravolge la geografia politica del Sud, con il tornado De Magistris a Napoli che spazza via, in un colpo solo, bassolinismo e cosentinismo, cioè due nomenklature che per anni si sono contese un territorio dominato dall'uso politico della criminalità e della mondezza.
Se Atene piange, Sparta non ride. A dispetto dei giudizi di Bossi, perde anche la Lega. Sbaragliata ovunque, nel cuore profondo della sua enclave elettorale. Un sacrificio troppo alto, un abbraccio mortale in cambio di un federalismo che è una scatola vuota. Il Senatur sarà tentato nel tornare all'antica vocazione leghista, che esige un movimento libero anche se qualche volta irresponsabile.
Una riflessione deve essere fatta anche sul versante del centrosinistra. Il PD è stato clamorosamente sconfessato sulle scelte. Di Pietro e Vendola sono i veri propulsori di questa rinascita. Hanno avuto il coraggio di rompere gli schemi.
IDV a Napoli si è battuta per la discontinuità, presentando un outsider che ha travolto tutto. Mentre a Milano ha sostenuto la candidatura di Pisapia fin dalle primarie. Candidati credibili, programmi politici concreti e realizzabili. Probabilmente è da qui che dovremo ripartire, per la costruzione dell’alternativa
Giuseppe Folchini

Nessun commento: